Così cambieranno i sussidi: i nuovi strumenti copriranno anche i lavoratori e le imprese finora esclusi dalla cassa integrazione.
La riforma entrerà in vigore con la prossima legge di Bilancio e ha l’ambizione di dare gli ammortizzatori a tutti i lavoratori a prescindere dalle dimensioni dell’impresa nella quale lavorano e a prescindere dal titolo contrattuale, quindi anche a precari, discontinui, stagionali e quindi con l’inclusione anche delle imprese fino a 5 dipendenti.
Le novità
Non c’è ancora un testo, ma stanno prendendo forma alcune ipotesi: si parla di un aumento del massimale dei trattamenti di integrazione salariale, che passerebbe per tutti a quasi € 1.200,00. Il contratto di espansione verrebbe esteso a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti e prorogato al 2026. La cassa integrazione per gli operai agricoli verrebbe estesa anche ai lavoratori dipendenti imbarcati sulle navi per la pesca marittima. Si prevedono poi, misure a sostegno dei lavoratori discontinui e precari.
Naspi
Per la Naspi, l’indennità di disoccupazione, salterebbe il requisito delle 30 giornate di effettivo lavoro negli ultimi 12 mesi, mentre rimarrebbe quello delle 13 settimane negli ultimi 4 anni, e la progressiva riduzione dell’assegno partirebbe dal 6° mese e non più dal 4°.
Autonomi
L’obiettivo è quello di estendere le tutele anche agli autonomi. E’ prevista l’estensione del programma GOL (che punta a inserire nel mercato del lavoro disoccupati e percettori del reddito di cittadinanza) anche a chi chiude la partita iva.
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