Alle nuove politiche attive 4,4 miliardi per ricollocare chi è senza lavoro.
Con una dote di 4,4 miliardi il “piatto forte” del Pnrr sul fronte lavoristico è rappresentato dal rilancio delle politiche attive del lavoro e della formazione.
Si parte dall’assegno di ricollocazione, reintrodotto anche per cassintegrati e disoccupati dalla legge di Bilancio 2021 (ma ancora non operativo per queste categorie), per arrivare all’istituzione del programma nazionale Gol (garanzia di occupabilità dei lavoratori), che prevede un sistema di presa in carico unico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale (percettori Rdc, Naspi, Cig).
Nel Pnrr si ridefiniscono gli strumenti di presa in carico dei disoccupati con politiche attive che, a partire dalla proliferazione della persona, permettano la costruzione di percorsi personalizzati di riqualificazione delle competenze e di accompagnamento al lavoro.
Contestualmente, sarà adottato il “Piano Nazionale Nuove Competenze” mediante la fissazione di standard di formazione per disoccupati censiti dai centri per l’impiego, con il rafforzamento del sistema della formazione professionale, promuovendo una rete territoriale dei servizi di istruzione, formazione, lavoro anche con partenariati pubblico-privati.
Per i lavoratori occupati è inoltre previsto, 1 miliardo per il Fondo nuove competenze, per permettere alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali. In tal modo, individuato il fabbisogno formativo per la specifica azienda, il settore o il territorio, si assicura l’aggiornamento professionale richiesto mettendo in capo alle risorse del Fondo il costo delle ore trascorse in formazione.
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